DAL 20 APRILE AL 7 MAGGIO 2015

 

PRIMAVERA ARGOT

RASSEGNA PERFORMATIVA GIOVANILE 2015

 

Non è una competizione, non è un torneo, non è una zona di "conflitto".

 

Questa rassegna è un occasione. Uno spazio preservato per alcune delle più interessanti realtà teatrali che negli ultimi 5 anni stanno lasciando il segno. Realtà indipendenti, cioé responsabili del proprio destino da un punto di vista economico ed artistico.

 

Questa è una stagione dentro un’altra stagione. È un segno di rinascita e di continuità.

 

A dimostrarlo sarà anche il convegno Registi-on-the-Road che lunedì 20 aprile aprirà ben 20 giorni di programmazione Argot in cui verranno ospitate 6 compagnie, 2 debutti nazionali in co-produzione con Argot Studio, due debutti romani e un evento speciale

Una formazione di giovani realtà che hanno condiviso parte del loro percorso artistico all’interno del nostro spazio o che si accingono a farlo per la prima volta.

AREA SOCIAL

HASHTAG UFFICIALE: #primaverargot

  • 20 aprile 2015 ore 9.30

     

    CONVEGNO

    REGISTI ON THE ROAD

    Città dell'Altra Economia

    Campo Boario (Ex Mattatoio)

     

     

    Registi On the Road è un’iniziativa nata a Milano a seguito della prima Edizione del Fringe Festival della regia, tenutosi a marzo 2014, dal quale si stacca per approfondire in autonomia i problemi etici e produttivi del ruolo della regia in Italia.

    L’obiettivo dell’iniziativa è la scrittura di un elenco di proposte, mozioni, richieste o sollecitazioni che vadano a modificare in maniera progettuale e costruttiva il rapporto etico, lavorativo, politico e contrattuale tra la figura del regista teatrale e gli enti con cui si rapporta.

    Il gruppo è in continua crescita e aggiornamento e trae forza dalla varietà delle tipologie presenti e attive, cui punta a dare voce con grande curiosità e senza giudizio. Non vogliamo creare un luogo per lamentarci o distinguerci per meriti, premi o scelte poetiche, bensì per elencare i punti etici in comune che potremmo modificare assieme.

    La volontà principale del Progetto Registi On the Road è di viaggiare attraverso i teatri e le città d’Italia per incontrare diversi registi, operatori e colleghi per costruire insieme un lessico di futuro, strumento etico e politico di intervento concreto sulla realtà teatrale in cui ci muoviamo.

    Questo lessico verrà presentato poi nei tavoli politici deputati (Teatri Stabili, Circuiti, piccole sale e in contemporanea Ministero, Regione e, nel caso di Trento, la Provincia) come un appello, una chiamata alle armi, una proposta chiara e sincera per condividere che le possibilità ci sono per migliorare le cose.

     

    maggiori informazioni

     

  • Dal 21 AL 23 Aprile 2015

    dal martedì al giovedì ore 21

    Massini/Masella

    GIOCO DI SPECCHI

     

    di Stefano Massini

    regia Ciro Masella

    con Marco Brinzi e Ciro Masella

    scena luci e costumi Silvia Avigo

    suono Angelo Benedetti

     

    Stefano Massini, uno dei più grandi e premiati autori del nostro teatro, reduce dai grandi successi e riconoscimenti internazionali, entra nelle pieghe di un capolavoro immortale della letteratura mondiale, il Don Chischiotte di Cervantes, per regalarci una storia sospesa tra realtà e sogno. Un irresistibile duello teatrale fra due figure leggendarie, quella di Don Chisciotte e di Sancho Panza, alle prese con il segreto dell’esistenza e le domande che attanagliano ogni essere umano nel suo misterioso e meraviglioso viaggio sulla terra.  Una notte incantata e arcana. Un sogno che forse è un presagio. L’attesa dell’alba. E del suo verdetto. Sospesi fra Beckett e due clown, i nostri due leggendari figuri erranti di una Spagna inquieta si aprono l'uno all'altro, camminando in bilico sul precipizio della vita.

    Ciro Masella, dopo la felice esperienza de “La fine di Shavuoth” e de “L’Italia s’è desta”, torna ad immergersi nel mondo poetico di Stefano Massini, abitato stavolta da una coppia di personaggi immortali e irresistibili.

     

    Il nuovo testo inedito che Stefano Massini (dopo il premio speciale UBU, i riconoscimenti internazionali, le traduzioni e gli allestimenti da suoi testi in Europa e negli Stati Uniti, l’annuncio della prossima regia a cura di Luca Ronconi del progetto “Crollo: trilogia della Lehman Brothers”,  che lo hanno a tutti gli effetti confermato come uno dei migliori e più prestigiosi autori del nostro panorama) ha scritto appositamente per Ciro Masella, parte dal Don Chisciotte di Cervantes, un capolavoro della letteratura di tutti i tempi, per costruire un duetto/duello verbale ed emotivo ad altissima tensione, un gioco di identità celate e dissimulate, di nascondimenti e svelamenti, di segreti e confessioni. Un incubo strano apre questo duello teatrale fra don Chisciotte e Sancho Panza. E' un incubo che parla di morte, di un albero e di un'alba. Nasce da qui, da questo presagio, il terrore di come occupare una notte che potrebbe essere l'ultima. Irrimediabilmente. Forse le ultime ore si potrebbero riempire litigando. O forse chiarendo chi si è davvero. O forse, ancora, togliendo dalle reciproche scarpe i sassi di un'esistenza fitta di dubbi. E ignorare così il conto alla rovescia di un sole che quando nascerà potrebbe spegnere ogni cosa. Sospesi fra Beckett e due clown, i nostri due leggendari figuri erranti d'una Spagna inquieta si aprono l'uno all'altro, camminando in bilico sul precipizio della vita. Solo l'alba, all'ombra di un albero nefasto, darà il suo verdetto.

    In bilico fra drammatica comicità e comica tragicità, il meraviglioso dialogo concepito da Massini ci porta nei meandri più oscuri e profondi dell’anima di due piccoli grandi uomini, ci accompagna nei territori più intimi del sentire umano, fra i rovi e gli sterpi delle nostre esistenze continuamente alla ricerca di sole, di luce, di infinito.

    Agli attori è richiesto di ingaggiare un vero e proprio “corpo e corpo” con una partitura che non lascia scampo, che pretende una tensione e una temperatura emotiva costanti. E a rendere ancora più forte e inedita l’operazione, il testo, e quindi anche la messinscena che si sta delineando, è stato concepito sull’inversione dei ruoli dei protagonisti, che di sera in sera si avvicendano nell’interpretazione dei due personaggi, contribuendo al gioco di specchi su cui è stata concepita l’intera operazione.

     

  • Dal 24 AL 26 Aprile 2015

    venerdì e sabato ore 21 domenica ore 17.30

    Occhi sul mondo

    ALICE DRAGSTORE

     

    con Matteo Svolacchia, Samuel Salamone, Daniele Aureli,

    Amedeo Carlo Capitanelli e Stefano Cristofani

    scene di Francesco “SKY” Marchetti

    luci di Gianni Staropoli

    drammaturgia di Daniele Aureli e Massimiliano Burini

    regia di Massimiliano Burini

    “Questo lavoro nasce da un incontro con il mondo delle Drag Queen. Un incontro di qualche anno fa che ha suscitato la nostra curiosità. Siamo stati portati dietro le quinte, dove la Drag ancora non è che un idea. Siamo stati osservatori di momenti intimi, di situazioni surreali. Questo vaso di pandora cosi pieno di mistero, ci ha rapiti. Abbiamo aperto il coperchio e percorso la vita di alcune di loro, uomini la mattina, e Divine la sera, li abbiamo seguiti, intervistati, abbiamo ascoltato le loro storie, i loro racconti e quello che ci ha colpito è stato l'universo che sta nel mezzo. Un incredibile radiografia dell'uomo contemporaneo, visto nella sua fragilità,

    tra le sue paure, in lotta con se stesso e con la solitudine. Un enorme viaggio poetico dentro l'animo umano, che tuttavia rimane celato agli occhi, nascosto in un camerino, dove tutto, anche il tempo, rimane sospeso.”

     

    COMPAGNIA OCCHISULMONDO - OSM Dynamic Acting

    La compagnia OcchiSulMondo – OSM è composta da danzatori e attori provenienti da esperienze formative e professionali diverse. Il personale processo di studio di OSM si orienta in modo trasversale su piani dierenti: lo spazio vuoto, il corpo e la drammaturgia. Finalisti a Scenario Infanzia 2012.

     

  • Dal 28 AL 30 Aprile 2015

    dal martedì al giovedì ore 21

    Matuta Teatro

    ANTIGONE

     

    ideato, interpretato e diretto da Julia Borretti e Titta Ceccano

    scene e luci Jessica Fabrizi

    ceramiche di scena Laura Giusti_Laghirà

    una produzione Matutateatro/Mat spazio_teatro

    con il sostegno di

    ARTè Teatro stabile d’innovazione_Teatro Mancinelli di Orvieto

    Lei ora ha scelto.

    Ha ribadito la sua scelta.

    E’ in attesa.

    Attende il confronto,

    l’epilogo di un’esistenza senza compromessi,

    come si dovrebbe ssere capaci noi,

    a dire a fare a reagire a gridare.

     

    La storia di Antigone, la figlia di Edipo, la ribelle che decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice contro la volontà del nuovo re di Tebe Creonte, ci dà l’occasione di indagare, ancora una volta come una naturale prosecuzione di “Macellum”, sulle molteplici letture della verità e della giusta giustizia. Si è messi di fronte alla difficile scelta di prendere o le parti della giovane donna che seppellisce il fratello ignorando la volontà del re, per altro suo zio, o è quella del re che fa rispettare la legge a costo di intaccare la propria quiete familiare.

     

    Questa messa in scena che si nutre del classico sofocleo, della versione novecentesca di Anouilh e di quella cinematografica della Cavani si apre ai linguaggi della contemporaneità innestando nella trama riflessioni sui tempi che viviamo, amplificando così il valore politico dell’opera.

     

    Antigone parla di noi, della nostra società in vetrina, di noi in mostra, è l’immagine algida di una umanità messa in svendita da chi detiene il potere, è un atto d’accusa verso una società che soffoca i propri figli. In scena solo Antigone e Creonte, in un gioco a forzare le regole dentro e fuori il teatro.

     

    Matutateatro nasce dall’incontro tra Julia Borretti e Titta Ceccano, attori, autori e registi che raccolgono l’eredità bastarda di un teatro artigianale difficilmente inquadrabile in confini di genere o etichette. Nella loro autoformazione incontrano il teatro di tradizione e il teatro di strada, l’Odin Teatret e Mamadou Dioume, Bogdanov e Monetta, Quartucci-Tatò e il Teatro Ippocampo, Marise Flach e Mario Barzaghi, Massimiliano Civica e Ilaria Drago, Enzo Moscato e Furio Scarpelli in un rapporto continuo e necessario con la pluralità dei linguaggi della scena.

  • Dal 1 al 3 Maggio 2015

    venerdì e sabato ore 21 domenica ore 17.30

     

    Andreoli / Felli

    MOEL

     

    di Marco Andreoli

    con: Vladimir Doda, Silvia Grande, Giuseppe Rispoli, Francesca Tomassoni

    regia Alessandra Felli

    scene e costumi Marta Crisolini Malatesta

    musiche Francesco De Nigris

    con il sostegno dell’ associazione Ex Lavanderia e Teatro Argot Studio

    In un condominio di un quartiere degradato della periferia romana condividono lo stesso pianerottolo Esh, un uomo di origini indiane; Miriam, una donna proveniente dalla provincia americana; Osip, un ragazzo russo e Laura, una giovane donna italiana.

    La vita di questi quattro inquilini viene scandita da equivoci e fraintendimenti: nessuno conosce a fondo i propri vicini di casa, eppure ciascuno formula ipotesi sulle identità degli altri assemblando frammenti di vita rubati dagli incontri sul pianerottolo o dai rumori origliati dagli appartamenti confinanti.

     

    Nonostante la condivisione dello stesso stabile i personaggi sono in fondo soli. Sintomaticamente i quattro appartamenti non sono abitati da famiglie e gli accenni alle famiglie d’origine sono immaginati come realtà lontane, spesso trasfigurate. Gli appartamenti non rappresentano luoghi di protezione bensì spazi d’isolamento, e in questa reclusione ciascuno è intento a combattere la propria lotta per la sopravvivenza. Miriam porta avanti la sua battaglia contro la povertà metonimicamente rappresentata dalle zanzare che infestano il suo appartamento e che le tolgono il sonno. Esh mette a tacere nell’alcool i suoi sensi di colpa per aver abbandonato insieme alla terra i suoi affetti più cari. Osip fa della specialità del tiro a segno la propria ossessione, mentre Laura oscilla costantemente tra la lotta per i suoi ideali e quella contro gli incubi personali.

     

    Quali identità si nascondono dietro le iniziali che formano l’acronimo del titolo? MOEL è un thriller psicologico che non si svolge tanto su un piano di realtà quanto su un piano della mente. E proprio il “genere” a cui questa pièce sembra rispondere rappresenta l’aspetto che più di tutti chiama in causa lo spettatore. Il testo di Marco Andreoli non lascia spazio alla risoluzione dei quesiti che attiva durante il suo svolgimento, ma pungola, sfida quasi il pubblico alla risoluzione di un rebus.

    Questo progetto nasce dalla volontà di mettere in scena MOEL, scritto da Marco Andreoli nel 2010, ed è il frutto dell’unione e della collaborazione di sette artisti, di formazioni ed esperienze eterogenee.

     

    Il progetto è nato ed è stato alimentato dall’iniziale sostegno del Rialto Sant’ Ambrogio, che avrebbe ospitato il gruppo in residenza e successivamente in stagione. Il rapporto è stato interrotto dalla chiusura forzata di un luogo pronto a promuovere la vivacità delle realtà artistiche emergenti.

     

  • Dal 5 al 7 Maggio 2015

    dal martedì al giovedì ore 21

    Macelleria Ettore_Teatro al kg

    SENZA TRAMA E SENZA FINALE

     

    con Claudia De Candia, Stefano Pietro Detassis,

    Maura Pettorruso e Angelo Romagnoli

    scena e costumi Maria Paola Di Francesco

    disegno luci Alice Colla

    organizzazione Daniele Filosi

    testo e regia Carme Giordano

     

    una produzione TrentoSpettacoli

    in coproduzione con Centro Servizi Culturali Santa Chiara

    con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

    e di Armunia Festival Costa degli Etruschi, Festival Castel dei Mondi, Teatro Argot Studio

    residenze artistiche a La Corte Ospitale, Fondazione Pontedera Teatro,

    L’Arboreto Teatro Dimora, Spazio Off Trento

     

     

    Prendi qualcosa dalla vita di ogni giorno, senza trama e senza finale.

    Anton Cechov

     

    Macelleria ETTORE avvia un percorso triennale su Anton Cechov, che parte dalla produzione di “Senza trama e senza finale” (estate 2015) - una drammaturgia originale basata sui Racconti –, e culmina con la produzione de “Il giardino dei ciliegi” (stagione 2016/17). Apriamo un cantiere, alla ricerca di ciò che passa nell’arco di un respiro, nell’incrocio di due sguardi, nel momento della sospensione, quando tutto si fa palese e arcano. 

    Senza Trama e Senza Finale è una drammaturgia originale ispirata ai Racconti di Cechov: brevi, ironici, intensi e fuggevoli. Frammenti di vita ritratti con leggerezza. Attimi rubati al tempo che fugge. Cerchiamo un’altra prospettiva da cui guardare Cechov, battendo l’accento sul risibile del quotidiano e sulla trasposizione contemporanea di dinamiche universali. Nei Racconti ci sono in potenza tutti i personaggi e le relazioni che troviamo sviluppati nelle commedie. È un’occasione preziosa di indagare il linguaggio del maestro con rigore e libertà. Quattro attori danno vita a una folla umana di personaggi che s’intersecano sulla scena. Una drammaturgia basata sul ritrarre la vita com’è: senza trama e senza finale. Nel rincorrersi di tipi umani che sfuggono a definizioni date, nel seguirne stati emotivi, incontri mancati, errori di tempo, parole non dette e azioni sbagliate, riconosciamo un’organicità, un senso profondo legato alla vita, strumento e fine dell’indagine cechoviana. Costruiamo una giostra emotiva in continuo movimento, una concentrazione nello spazio e nel tempo di rapporti, conflitti, solitudini, gioie e paure, in cui lo spettatore possa riconoscersi, percependo se stesso come attore della commedia umana cui assiste.

     

    Macelleria Ettore è una compagnia di ricerca e pratica teatrale diretta da Carmen Giordano, regista e drammaturga. Il gruppo nasce nel 2008 come collettivo artistico, da un progetto di Carmen Giordano che ne cura regia e drammaturgia. Maura Pettorruso, Stefano Detassis, Angelo Romagnoli e Claudia de Candia sono interpreti attivi del progetto. Le scenografie, i costumi e i set video sono ideati e realizzati da Maria Paola Di Francesco, e i disegni luce sono di Alice Colla.

  • EVENTO SPECIALE

    27 aprile ore 21

     

    *Secret show* 23/24/25 aprile

    Mirko Feliziani

    MILK

     

    di Mirko Feliziani

    produzione Le Sembianze di Marion Ilievski

    coproduzione e residenza Carrozzerie n.o.t

    consulenza movimento scenico Giuseppe La Regina

     

    MILK/Utøya – menzione speciale alla XI edizione del premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti”

    M I L K / Tre pezzi per un musical da camera

     

    #1 MILK/Homœ

    #2 MILK/Utøya

    #3 MILK/Africa

     

    “M I L K” è un progetto per tre performances di formato breve idealmente destinate a camere d’albergo: tre pezzi che possono essere presentati singolarmente o in sequenza, e che si propongono di esplorare la nostra relazione con la Diversità e con l’Altro, reclamata con sempre maggior frequenza dalle cronache quotidianamente offerte alla nostra attenzione. Tre pezzi per tre “stanze” che si legano, scenicamente, ad altrettante figure: l’Omosessuale, l’Ultra-nazionalista, il Migrante; entità esplorate in un’immersione privata e intima, seppur lontana da un tentativo di ricostruzione di carattere biografico. “M I L K” è, più volentieri, un’operazione di trasfigurazione elegiaca dell’intimità sognata di quelle esistenze, esplorate su un palco in una cornice da Musical tascabile: un kammermusikal la cui dimensione sonora rinuncia ad una funzione di intrattenimento per tentare una traduzione lirica dell’interiorità delle tre figure, eco dei loro passi su un cammino verso la deriva. Circondato da quegli apparecchi elettronici – tablet, smart-phone, computer, TV – che popolano ormai la vita di ciascuno di noi, il performer è esposto ad una trama fitta e ininterrotta di immagini e suoni, che installa quella gabbia in cui, per esser esposte allo sguardo di un pubblico improvvisamente voyeur, le tre figure vengono calate: nella loro solitudine, e nel loro isolamento, le stanze in cui esse appaiono divengono il prisma scenico dell’alienazione relazionale odierna.

     

    #2 MILK/Utøya

     

    Presentato per l’occasione in uno spazio per cui idealmente è concepito, MILK/Utøya – progetto finalista al premio “Dante Cappelletti” e menzione speciale della giuria – è il secondo spettacolo del progetto M I L K. Ispirato alla figura di Anders Behring Breivik, autore degli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia, MILK/Utøya delinea la figura del terrorista attingendo ai materiali presi dagli atti del processo a suo carico e dalle pagine del suo memoriale (per anni elaborato prima di compiere le stragi): nella sua partitura di suoni, parole e azioni in contrappunto al flusso di immagini proveniente da uno schermo televisivo, MILK/Utøya vuol essere la trasposizione onirica dell'orrore quotidianamente originato dalla rivendicazione violenta della propria identità storico-culturale.

    Mirko Feliziani

     

    Dopo l’Accademia “Silvio D’Amico” lavora con vari registi, tra cui: Luca Ronconi, Massimiliano Civica, Gigi Dall’Aglio, Ludwik Flaszen, Jerzy Stuhr in teatro; Vittorio Gassman, Cinzia Th Torrini, Ruggero Deodato, Tomaso Sherman in TV. Nel 2004 segue il corso RAI per sceneggiatori ed è poi attivo anche come autore: realizza, nel 2005, “Pia Opera”; nel 2006 è autore di “Nuda Proprietà”, per la regia di M. Civica; “Assunta Pertuso (e le splendide illusioni dell’amore)”, finalista al Premio Scenario 2007, debutta nel 2008; nel 2009, per il Teatro di Roma, scrive e interpreta “Méló”. Nel 2009 è Antonio ne “Il Mercante di Venezia”, per cui riceve il “Premio Vittorio Mezzogiorno” insieme al resto della compagnia. Con “Sacri Resti” riceve, nel 2012, una menzione speciale e il premio della giuria popolare al Premio “Dante Cappelletti. Dal 2013 collabora con il coreografo/performer Ivo Dimchev, col cui spettacolo "FEST" è in tournée nelle principali città europee.

     

 

#PRIMAVERA ARGOT

Ingresso singolo: 12 euro

Abbonamento 5 spettacoli: 30 euro

 

#SECRETSHOW MILK

Ingresso singolo 5 euro

Milk + gioco di specchi 13 euro

Milk + alice dragstore 13 euro

PROMO DI PRIMAVERA

Circolo culturale Argostudio | Via Natale del Grande 27 00153 Roma (Trastevere) | tel/fax 06 5898111 | info@teatroargotstudio.com | p.iva : 08154421005 c.f. 06932070581

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