DAL 3 AL 14 DICEMBRE 2014
tutti i giorni ore 21 domenica ore 17.30
UNA SERA DELITTO E UNA SERA CASTIGO
EVENTO SPECIALE #ARGOT30
a cura di Sergio Rubini
con Pier Giorgio Bellocchio e Sergio Rubini
suoni G.U.P. Alcaro
scene Gregorio Botta
curatrice del progetto Paola Pedrazzini
editor Carla Cavalluzzi
foto Marco Delogu
Vertigine e disagio accompagnano il lettore di Delitto e Castigo.
La vertigine di essere finiti dentro l’ossessione di una voce che individua nell’omicidio la propria e unica affermazione di esistenza. Il disagio di quella voce che annaspa di fronte al dubbio di non essere pienamente all’altezza del compito che si è prefissa.
E quindi il delitto come specchio del proprio limite e orizzonte necessario da superare per l’autoaffermazione del sé. Un conflitto che crea una febbre, una scissione, uno sdoppiamento; un omicidio che produce un castigo, un’arma a doppio taglio. Come è la scrittura del romanzo, dove la realtà, attraverso il racconto in terza persona, è continuamente interrotta e aggredita dalla voce pensiero, in prima, del protagonista.
Ed è proprio questa natura bitonale di Delitto e Castigo a suggerire la possibilità di portarlo in scena attraverso una lettura a due voci, divisa in due serate.
La scelta dei brani ha come obiettivo riprodurre uno stato d’animo piuttosto che la ricostruzione fedele e cronologica della storia. E quindi una lettura che cerchi di “suggerire” una realtà, come fosse quella di un sogno, dove è l’arrivo improvviso di un suono, un rumore di passi, una lama di luce, un grido, a rendere tutto reale.
Una chiave sensoriale con cui penetrare nell’oscurità di Delitto e Castigo e rimanerne invischiati.
Nella sera del Delitto, i brani avranno a che fare direttamente con l'omicidio – non necessariamente stralciati dalla prima parte del romanzo, l’eco del crimine s’affaccia ovunque nel racconto.
Così come nella sera del Castigo, non solo il groviglio paranoico che deriva dall'aver ucciso ma anche lo stato che ne ha generato la “soluzione”.
D'altronde il rapporto di causalità suggerito dal titolo secondo cui è il Delitto a generare il Castigo viene ribaltato da Dostoevskij fin dalle prime battute del romanzo: non è forse dalla pena che nasce per Raskol’nikov la necessità di uccidere?
Sergio Rubini negli anni della sua formazione ha portato alcuni tra i suoi primi lavori proprio all’Argot, mentre lo spazio muoveva i suoi primi passi. Pier Giorgio Bellocchio collabora con l’Argot negli ultimi anni. I due, come per riunire il cerchio del prima e del dopo, hanno deciso di incontrarsi su quel palcoscenico per ricordarne i trent’anni di vita.
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