DAL 26 AL 31 MARZO 2019
mar-sab ore 20.30 dom ore 17.30
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LA CORTE OSPITALE, DELLAVALLE/PETRIS
THE DEAD DOGS
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di Jon Fosse
traduzione Thea Dellavalle
con Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini, Federica Fabiani, Luca Mammoli, Irene Petris
progetto della compagnia DELLAVALLE/PETRIS
suono Claudio Tortorici con la partecipazione di GUP Alcaro
musiche Paolo Spaccamonti
luci Paolo Pollo Rodighiero
con il sostegno di Sementerie Artistiche
in collaborazione con Centro Teatrale MaMiMo’
grapich & collage art by Marisa Dipasquale
Un giovane uomo uccide il suo vicino di casa perché il vicino di casa ha ucciso il suo cane. Violenza cieca che esplode nel quotidiano. Orrore, solo a pensarci. Risuona l’eco di molteplici fatti di cronaca, di come vengono raccontati e sezionati dai media. Orrore. Eppure istintivamente vorremmo schierarci con il giovane uomo, l’assassino. Perché? Perché il giovane uomo non è un serial killer, non è in preda alla follia, il suo gesto segue una logica, una logica tragica e primitiva, una logica di vendetta. Compie un delitto passionale, difende un affetto/ il suo unico affetto, un legame/il suo unico legame, un amore, un amico/il suo unico amico. Vendica il senso muto dello stare accanto, dell’essere compagni nella purezza che è o sembra essere ormai solo dell’animale. Il cane “è solo un cane”, certo, e proprio per questo non conosce non-detti né rancori né menzogna, è libero dalla zavorra che la parola porta con sé, dalla trappola che diventa il linguaggio nei rapporti descritti da Fosse, così fallibili e così umani. È per questo che sentiamo che questo orrore ci riguarda?